Cucina in stile minimal: come arredarla

Cucina in stile minimal: come arredarla

Scopri i trucchi per portare stile minimal ed essenzialità tra i fornelli della cucina

Ci sono mille motivi per arredare una cucina in stile minimal: l’estetica del less is more ha classe da vendere, aumenta lo spazio a disposizione per muoversi e lavorare in libertà e, come se non bastasse, è il trend del momento. Non ti resta, dunque, che applicarla nello spazio che ami di più, grazie ai nostri consigli di design.

Cucina minimal: Ordine innanzitutto

Hai presente le cucine di una volta, con le stoviglie ben in vista nella piattaia, le padelle a penzoloni e le pentole e gli utensili accatastati alla rinfusa sulle superfici? Ebbene, dimenticale, perché la prima regola per arredare una cucina in stile minimal è ridurre l’impatto visivo di strumenti del mestiere e decorazioni che, di solito, sono ridotte all’osso. Pensa solo che le configurazioni più all’avanguardia celano tutto dietro a immense boiserie, per una purezza formale che non conosce limiti

Silenzio, nelle cucine minimal parlano i materiali

Linee squadrate e discrete, ante moderne e lisce che si aprono e si chiudono senza bisogno di maniglie e zone colazione o pranzo che, quando non si integrano nel bancone, si riducono a consolle o tavoli ribaltabili: come avrai capito, per arredare una cucina in stile minimal dovrai puntare sulla semplicità, avendo cura di creare dinamicità e contrasti grazie all’accostamento di finiture di pregio.

Lo stile minimal? Il tuo

Non pensare che arredare una cucina in stile minimal significhi rinunciare ai tuoi gusti. Se il moderno tout-court non ti convince, potrai sempre aprirti alle contaminazioni e inserire elementi presi direttamente dal tuo mood preferito.  Adori il country chic? Considera che i design attuali risultano subito più puliti, grazie agli ampi cassettoni e all’assenza di pomelli e bugnature. E poi, cosa c’è di più minimale del total white che caratterizza lo shabby? Forse, solo le scaffalature in ferro, protagoniste delle tanto amate cucine industrial!

Scegli gli elettrodomestici per la tua cucina in stile minimal

Non basta non riempire troppo gli spazi e optare per mobili e complementi dalle silhouette lineari: se stai pensando di arredare una cucina in stile minimal, non dimenticare che persino le apparecchiature elettroniche dovranno dimostrare una certa sobrietà. La soluzione migliore, allora, è combinare fornelli a filo top e moderne cappe a incasso. Onyx-C di Faber, a esempio, diventa tutt’uno col soffitto ed è talmente silenziosa che sembra quasi sparirci dentro, per un’eleganza senza confronti.

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Piano cottura a induzione bloccato. Cause e rimedi: ecco cosa fare

Puoi capitare che l’uso quotidiano comporti l’usura e la conseguente rottura di alcuni elementi del piano cottura a induzione, che risulta così bloccato: ecco le principali cause e come sbloccarlo. 

Il piano cottura a induzione è uno degli elementi centrali della cucina e quindi un suo malfunzionamento crea disagi e fastidi. Può capitare che il piano cottura non si accenda e risulti bloccato, nella sua totalità o solo alcuni fornelli. Prima di tutto bisogna accertarsi se il blocco sia di natura elettrica oppure sia legato a qualche elemento automatico del sistema a induzione. Noi vi diamo qualche suggerimento o trucco da seguire, ma nel caso siano necessarie riparazioni tecniche, magari legate al malfunzionamento della scheda elettronica, consigliamo sempre di rivolgersi a un professionista. Ricordate che i piani cottura a induzione utilizzano corrente elettrica: un esperto è la persona più titolata per metterci mano!

Cause e rimedi se il piano cottura a induzione è bloccato

Può accadere che il riconoscimento touchscreen del piano a induzione non funzioni per colpa di sostanze che hanno sporcato la tastiera con cui si controllano i fornelli: in questo caso sarà sufficiente pulire il piano cottura con i detergenti specifici e un panno in microfibra. Alcuni modelli di piani cottura a induzione hanno una modalità di sicurezza per bambini, che può essere identificata anche come “blocco pulsanti”: se il piano non si accende, si potrebbe essersi accidentalmente inserito questo blocco. Consultando il manuale d’utilizzo del piano cottura si scoprirà facilmente come sbloccarlo.

Può accadere anche che il piano cottura a induzione non riesca a “riconoscere” la pentola che stiamo usando: in questo caso viene segnalato l’errore ma il piano si dovrebbe accende in ogni caso. Accertatevi quindi di utilizzarne di ferro o acciaio inox, oppure di posizione tra pentola e piano cottura un adattatore specifico. Se i comandi continuano a non funzionare e il piano cottura è sempre bloccato, provate a staccare l’alimentazione per 30 minuti, quindi riaccendete e riprovate. Molto spesso questo reset è sufficiente a risolvere il problema.

Un consiglio che vale su tutti in ogni caso è di guardare sempre con attenzione il libretto tecnico fornito in dotazione con il piano cottura.

Piano cottura con limitatore di potenza, il plus di Faber

Per ovviare ai problemi di liquidi che bloccano il piano cottura, la scelta può cadere su Galileo Smart di Faber, che si distingue per una tecnologia waterproof: le eventuali fuoriuscite di liquidi non interferiscono con la cottura e sono raccolte in un vano di dimensioni ridotte. Inoltre il piano cottura a induzione con cappa integrata è dotato di un limitatore di potenza che permette di regolare l’assorbimento di corrente su quattro livelli differenti.

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Adattatori per piano cottura induzione: cosa sapere e quali scegliere

Avete cambiato la cucina, acquistandone una con piano cottura a induzione ma non volete sostituire tutte le pentole? Vi serve un adattatore per piano cottura. Consigli e opinioni per sapere cosa scegliere e perché.

Una nuova cucina, dotata di piano cottura a induzione: un ripiano in vetroceramica senza tasti, manopole e fornelli ma soprattutto senza fiamma viva. Se dopo questo nuovo acquisto non pensate di comprare anche una nuova batterie di pentole, moka compresa, dovete affidarvi a un adattatore per piano cottura. Bisogna infatti ricordare che sul piano a induzione si possono utilizzare solo pentole realizzate totalmente, o almeno in parte, con ferro o acciaio. Tutto ciò che è fatto in alluminio, rame, ceramica necessita, per essere ancora usato sull’induzione, di un semplice disco che si frappone tra la pentola e il piano cottura.

Qualche suggerimento per scegliere l’adattatore per piano cottura induzione

Questo disco di metallo fa da tramite tra pentole e piano cottura, grazie a un principio molto semplice: l’adattatore si riscalda e, per conduzione scalda la pentola. L’adattatore per il piano cottura a induzione ha un costo normalmente tra i dieci e venti euro ed è reperibile anche su Amazon, oltre che nei negozi più forniti di articoli casalinghi e pentole. In fase di acquisto accertatevi però che sia prodotto da aziende competenti con materiali di buona qualità. E’ importante che sia composto da tre strati di metallo, acciaio ferritico (che va posto direttamente a contatto con il piano induzione), alluminio al centro (che favorisce la diffusione del calore) e acciaio inox 18/10.

Piano cottura a induzione, scelta ecologica

Il piano cottura a induzione, oltre a una scelta estetica, è soprattutto una scelta ecologica, poiché una casa con elevata efficienza energetica non ha bisogno di combustibili fossili per la cottura del cibo. Faber, all’interno della sua vasta gamma di piani cottura, suggerisce Galileo Smart, che aumenta ulteriormente il risparmio energetico integrando la cappa di aspirazione nell’induzione. La cappa è un gioiello di tecnologia che si colloca in Classe A +++: invisibile ed estremamente funzionale, rappresenta la massima perfezione estetica tra piano e cappa in un unico prodotto completamente a filo.

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Come pulire un piano cottura a induzione in modo semplice ed efficace

Tutti i trucchi per mantenere la piastra come nuova

Se sei tra quelli che odiano le faccende di casa impegnative, sicuramente adorerai il piano a induzione che, grazie al design privo di manopole e griglie da scrostare, ti sorprenderà per la semplicità di pulizia. Tuttavia, per non rovinare il rivestimento in vetroceramica, dovrai adottare alcuni accorgimenti. Per scoprire quali, continua a leggere la nostra guida.

Pulire il piano a induzione con semplice acqua

Come pulire un piano cottura a induzione evitando graffi indesiderati? Sicuramente con la massima delicatezza. Ecco perché per detergerlo dallo sporco non grasso o da accumuli di polvere la soluzione migliore resta il classico panno in microfibra appena inumidito. Se, poi, la superficie si presenta unta, sarà sufficiente sgrassarla con un po’ di detersivo per i piatti, che dovrai risciacquare con cura, per evitare la formazione di aloni.

Scopri come pulire un piano cottura a induzione incrostato

Sicuramente, il modo più facile per pulire il piano cottura a induzione è strofinarlo non appena si finisce di cucinare e non lasciare mai seccare lo sporco o i liquidi fuoriusciti dalle pentole. Tuttavia, spesso non si ha tempo di agire tempestivamente e, quando lo si trova, l’amara sorpresa sono le incrostazioni. In questi casi, prima di rimuovere i residui, ti consigliamo di ammorbidirli con qualche goccia d’acqua e, qualora resistessero, di armarti dell’apposito raschietto presente nei kit per la pulizia della vetroceramica.

Come pulire un piano cottura a induzione in caso di macchie persistenti?

Se, nonostante le attenzioni, ti trovi di fronte a macchie e aloni che faticano ad andarsene, lascia perdere spugne abrasive e graffianti e prova a debellarle con un detergente specifico. Quelli pensati appositamente per pulire il piano cottura in vetroceramica sono molti validi, perché associano un elevato potere lavante a una bassa aggressività. E, come se non bastasse, svolgono un’utile azione protettiva, grazie a un film sottile che avvolge e salvaguarda le superfici.

Regalati un piano cottura a induzione splendido splendente

A volte, pulire il piano cottura a induzione non basta: quando ci si trova di fronte a modelli come  Galileo di Faber, viene voglia di lucidarli, per esaltarne la perfezione estetica. Se anche tu vuoi che brilli come uno specchio, una volta alla settimana pulisci il tuo piano in vetroceramica con una spugna intrisa di acqua e aceto in parti uguali e riscopri il piacere di una cucina abbagliante!

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Bonus mobili elettrodomestici 2023 | Come funziona e come ottenere la detrazione

Rientrante nel piano di agevolazioni del governo rivolto ai lavori edilizi di immobili, il bonus sull’acquisto di mobili ed elettrodomestici è stato prorogato per il 2023 e il 2024 con la Legge di bilancio 2022 (Legge n.234/2021, articolo 1, comma 37). Una conferma che prevede una detrazione sulla spesa erogata da chi realizza un intervento di ristrutturazione edilizia acquistando nuovi mobili e/o grandi elettrodomestici.

In questo articolo vedremo insieme a chi spetta la detrazione, quali sono gli interventi detraibili e le scadenze da rispettare, cosa rientra nell’agevolazione e tutto quello che si deve fare per ottenere il bonus mobili 2023.

Come funziona il bonus mobili 2023

Tesa ad agevolare interventi di ristrutturazione edilizia o di manutenzione straordinaria nelle abitazioni, il bonus mobili 2023 si traduce in una detrazione Irpef del 50% sull’acquisto di mobili o di grandi elettrodomestici, con un tetto di 8.000 euro inclusi trasporto e montaggio per unità immobiliare (nel 2022 la soglia era di 10.000 euro). Un’ agevolazione ammessa anche in caso di ristrutturazione di più unità immobiliari, per le quali sia ha diritto più volte ad usufruire del bonus mobili.

Chi può usufruire della detrazione?

Il bonus mobili 2023 può essere richiesto esclusivamente da chi ha previsto lavori di ristrutturazione edilizia o manutenzione straordinaria nel corso dell’anno precedente all’acquisto di mobili ed elettrodomestici. Ricordiamo che ha diritto al bonus facendone richiesta solamente il contribuente che ha sostenuto le spese per gli interventi di ristrutturazione e recupero edilizio di un immobile (e non ad esempio il suo coniuge).

Quali sono gli interventi detraibili

Oltre agli interventi di ristrutturazione edilizia su singoli appartamenti o interi fabbricati, ci sono una serie di altre opere che permettono di accedere allo sgravio Irpef del bonus mobili 2023.

Tra queste:

  • manutenzione straordinaria;
  • restauro e risanamento conservativo;
  • ricostruzione o ripristino di un immobile danneggiato da eventi calamitosi;
  • manutenzione ordinaria, manutenzione straordinaria, restauro e risanamento conservativo, ristrutturazione edilizia per parti comuni di edifici residenziali;
  • installazione di una stufa a pellet o la sostituzione della caldaia, oltre che l’installazione o l’integrazione di sistemi di climatizzazione o di impianti dotati di generatori di calore alimentati da biomasse.

Non danno diritto al bonus mobili 2023:

  • i lavori di manutenzione ordinaria (ad es. il rifacimento di pavimenti, la tinteggiatura delle pareti, la sostituzione di infissi esterni, nel caso di singoli appartamenti;
  • la costruzione di box pertinenziali o posti auto;
  • gli interventi per i quali si usufruisce già dell’Ecobonus.

Cosa rientra nel bonus mobili 2023

Il bonus mobili 2023 è applicabile ai mobili ed elettrodomestici nuovi comprati in qualsiasi esercizio commerciale in Italia o all’estero come pure a quelli acquistati online. Tra i mobili sono inclusi letti e armadi, tavoli e scrivanie, poltrone e apparecchi di illuminazione, comodini e materassi mentre non sono agevolabili gli acquisti di porte, pavimentazioni, tende e tendaggi e complementi di arredo.

Rientrano invece negli elettrodomestici oggetto di detrazione tutti quelli certificati come a risparmio energetico.

Più precisamente:

  • forni con classe energetica non inferiore ad A;
  • lavatrici, lavasciugatrici, lavastoviglie con classe non inferiore a E;
  • frigoriferi, congelatori con classe non inferiore a F;
  • apparecchi per la cottura, piastre riscaldanti elettriche;
  • forni a microonde;
  • stufe elettriche, apparecchi elettrici di riscaldamento, radiatori elettrici;
  • ventilatori elettrici, apparecchi per il condizionamento.

Le scadenze da rispettare per ottenere il bonus mobili

Requisito indispensabile per poter usufruire della detrazione quello di aver iniziato l’intervento di ristrutturazione edilizia non prima del 1° gennaio dell’anno precedente l’acquisto dei mobili, data che potrà essere dalle eventuali comunicazioni o abilitazioni amministrative previste dalle norme edilizie o dalla comunicazione preventiva alla Asl (dove è indicata la data di inizio dei lavori), qualora si renda obbligatoria.  In caso di interventi che non richiedono comunicazioni, la data di inizio dei lavori potrà invece essere dimostrata da una dichiarazione sostitutiva di atto di notorietà.

Come ottenere il bonus mobili ed elettrodomestici 2023

Per l’accesso al bonus mobili vige l’obbligo della tracciabilità del pagamento: oltre al bonifico ordinario o parlante, è ammessa la carta di credito o di debito, mentre non è permesso pagare in contanti, assegni bancari o altri mezzi di pagamento. Quanto ai documenti da esibire, occorrerà conservare fatture, ricevute e documentazione di addebito sul conto corrente. La detrazione si estende inoltre anche in caso di acquisto di beni tramite un finanziamento a rate, purché il contribuente conservi una copia della ricevuta del pagamento e la società erogante paghi il corrispettivo con le modalità suddette.

La detrazione del bonus mobili 2023 si ottiene indicando le spese da detrarre nella dichiarazione dei redditi, compilando il Quadro E – Oneri e Spese del modello 730 oppure utilizzando il modello Redditi persone fisiche.

Bonus elettrodomestici, una buona occasione per acquistare cappe o piani a induzione

Il Bonus elettrodomestici è sicuramente un’ottima occasione se si sta pensando di acquistare un piano a induzione o di sostituire la cappa aspirante: una scelta che può saggiamente ricadere sull’intera gamma di piani a induzione con cappa integrata ad alta tecnologia Galileo di Faber: un binomio di eccellenti prestazioni che riunisce due funzioni in un unico prodotto perfettamente integrato.Ricordiamo che le cappe Galileo NG e Galileo Smart, di classe energetica A++, non solo permettono di usufruire dell’incentivo fiscale ma di fatto abbattono i consumi fino all’85%, garantendo un notevole risparmio in bolletta e una riduzione dell’inquinamento atmosferico. Ciò grazie alla presenza dell’esclusivo e silenziosissimo motore Brushless (85% in meno dei consumi in kW/h alle velocità medio-basse, 35% in meno alle alte velocità), in grado di mantenere un’elevata capacità di aspirazione e prestazioni stabili in qualsiasi condizione di utilizzo.

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